mercoledì 27 settembre 2023

 Uno dei motivi per cui è stato così difficile conoscere la religione cretese è che la scrittura non è ancora stata decifrata. Sono stati riconosciuti più di sessanta segni diversi, ma non è ancora stata trovata una chiave per leggere la scrittura. 

Nel palazzo di Cnosso è stata trovata una grande biblioteca, composta da circa duemila tavolette di argilla. Queste erano state evidentemente riposte in casse di legno, accuratamente sigillate, ma alla distruzione di Cnosso il fuoco distrusse le casse, pur contribuendo a preservare le tavolette d'argilla. Alcune di queste sono state eccessivamente cementate e quindi sono diventate fragili e si sono rotte, ma ce ne sono ancora in quantità in attesa di decifrazione. 

La scrittura non sembra rappresentare la letteratura, ma piuttosto essere dedicata a liste e registri. Sembra strano che un popolo che viveva in una terra così ricca di leggende e di storie, e che possedeva l'arte della scrittura, non abbia lasciato una letteratura. Ma a quei tempi le canzoni dei menestrelli conservavano i racconti degli eroi in una forma che allora era considerata permanente, perché il menestrello raccoglieva i suoi racconti e li tramandava al suo successore per via orale in un modo che noi, con la nostra memoria distratta, riteniamo meraviglioso. 

Questo era considerato un modo più sicuro di conservare i racconti e le poesie piuttosto che affidarli alla forma scritta. Comunque sia, la scrittura che c'è attende ancora di trovare una chiave. Ma nonostante queste difficoltà, la vita a Creta può essere parzialmente ricostruita e quindi sarà possibile trascorrere una giornata nel palazzo dell'antica Cnosso.

(traduzione da: The Book of the Ancient Greeks, Dorothy Mills, 1925)

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